Si è svolta lo scorso venerdì 26 la RTO tenuta dal Responsabile della CAN D Matteo Simone Trefoloni. Ad accogliere l’ex Presidente della CRA Toscana, oltre ai tanti associati aretini capitanati dal Presidente Sauro Cerofolini, anche i presidenti ed alcuni colleghi delle sezioni di Città di Castello, Terni, Siena e Valdarno.
Il messaggio che l’ospite della serata ha voluto trasmettere alla platea ha avuto più sfaccettature intese a rendere più leggibile “il mistero” dell’arbitraggio: utilizzando alcuni video spiegati in modo semplice e chiaro, Trefoloni ha approfondito sulle tematiche che più volte si è trovato a dover affrontare nell’esperienza da dirigente nazionale.
Evitando di soffermarsi su quelle che sono le fondamenta di un buon arbitro, allenamento e conoscenza del regolamento in primis, l’incontro ha girato intorno a quello che è stato il vero e proprio filo conduttore della serata, ossia la “fame” che arbitri ed assistenti devono avere per raggiungere i più alti palcoscenici dell’arbitraggio. Il rischio celato dietro questo sport è infatti legato alla possibilità di dare per scontato ciò che scontato non può essere: è quindi necessario coltivare costantemente la curiosità e la voglia di migliorarsi, gara dopo gara qualsiasi sia la designazione ricevuta, avendo sempre ben chiaro l’obiettivo da raggiungere e mettendo in campo tutte le caratteristiche a propria disposizione. “La concentrazione nasce infatti dalla combinazione tra fiducia e fame” e quando qualcosa di questo connubio viene a mancare, è facile cadere: prestando attenzione a questi aspetti della preparazione mentale della gara e, a più ampio spettro, della stagione, è più facile evitare di trovarsi impreparati nei momenti decisivi vissuti in campo. “Per concentrarsi su qualcosa, la quantità ottimale di tempo da spendere è, non a caso, novanta minuti; e attenzione a non inframezzare la concentrazione con delle interruzioni perché ci vorranno venti minuti per recuperarla”.
La riunione, seguita dalle domande degli intervenuti, è stata conclusa dal Presidente Onorario Giancarlo Felici che, complimentandosi con l’ospite per la già nota capacità di intrattenere soprattutto i più giovani, ha invitato i presenti ad alzarsi per proseguire con la cena curata ai Consiglieri Ciro Camerota e Mauro Rosai e dal “gruppo giovani”. I quaranta commensali hanno ancora una volta sorriso e riflettuto quando Giancarlo Felici ha rivolto un pensiero in rima a quello che per anni ha seguito come arbitro in campo e oggi, con altrettanta stima, supporta in qualità di dirigente dell’AIA.
Un ringraziamento quindi da parte del Consiglio a Matteo per essere tornato in terra aretina dove, tra l’altro, sarà il 2 novembre per il raduno della CAN D riservato ad arbitri, assistenti e osservatori toscani e umbri.

Di Ennio